di Gianmario Girasole
Oggi vi presentiamo Roberto “The Golden Boy” Oliva, talento puro di 18 anni ma già protagonista ad altissimi livelli.
Robertino, nella foto a Tokyo dove lo scorso febbraio si è aggiudicato la prestigiosa cintura di Campione Intercontinentale ISKA di muay thai della categoria dei 57 kg dopo un grande match contro l’ atleta di casa, il forte Hiroki Maeda, ormai è più di una promessa proprio per 2 motivi: il primo è dato dal fatto di poter contare su 2 coach come i fratelli Milo e Manuele Raini, garanzia di serietà e di competenza tecnica, e poi perchè nonostante sia giovanissimo ha già ben chiare le qualità che servono per arrivare in alto, ossia umiltà e serietà nel seguire gli insegnamenti.
Eccovi un anticipo della bella intervista che potrete trovare su Samurai Fight Mag del prossimo mese di maggio.
“Quali erano le tue emozioni mentre percorrevi questa strada che ti ha portato ai massimi livelli?”
“Dopo 18 match vinti su 20 da dilettante, divenni un atleta pro e mi apprestai al mio primo match in questa nuova veste; iniziai gli allenamenti, sempre curati nei minimi dettagli, e più la data dell’esordio si avvicinava più io non vedevo l’ora di salire sul ring per mettermi alla prova e ripagare i sacrifici fatti.
Avvicinandomi al ring, non provavo ansia nonostante i riflettori puntati e la presenza di un pubblico numeroso ma mi sentivo tranquillo e sicuro grazie alla continua vicinanza e all’ottima preparazione sia fisica che mentale dei miei maestri; feci un ottimo match e lo vinsi, ma l’emozione più grande fu rendermi conto di quanto tenessero a me Milo e Manuele, supportandomi per tutte le riprese come se al mio posto ci fossero stati loro, e in quel momento capii la differenza con i match precedenti e mi si aprì una realtà totalmente diversa, il mondo che volevo”
“Arriviamo finalmente alla grande chance internazionale, il match per il titolo intercontinentale ISKA di muay thai disputato il 16 febbraio a Tokyo”
“Ad oggi ho disputato 7 match da professionista vincendoli tutti, ma mi ricorderó per sempre quando arrivai in palestra per i normali allenamenti e Milo e Manuele mi diedero questa grandissima notizia; al momento ebbi un susseguirsi di emozioni contrastanti, da un parte ero contentissimo perché questa occasione la sognavo da quando ero bambino ma di contro ero abbastanza ansioso, essendo il mio primo viaggio all’estero.
Iniziammo subito la preparazione con sparring molto duri con Matteo Taccini e gli altri pro della palestra e circuiti per l’esplosivitá, ma la maggiore difficoltà è stata raggiungere il peso, obiettivo ottenuto grazie al mio nutrizionista Riccardo Romano.
Appena arrivati in aeroporto, in attesa dell’arrivo del referente ISKA per il Giappone, Il signor Toshi Naka, mia madre mi chiamò per darmi una bruttissima notizia ossia la morte di mia nonna”