Francia. Parigi. Titolo del mondo Pro Super Massimi. Una battaglia di quelle che ti restano dentro per il resto della vita.
Il giovane Emidio Barone (#FightClubbingGYM), 20 match di Muay thai all’attivo, alla sua prima esperienza di K1, al suo primo match sulle 5 riprese ed in una categoria più pesante, saliva sul ring contrapposto alla super star di casa Freddy Kemayo, con uno impressionante score di oltre 130 match e combattimenti contro i migliori al mondo della categoria: Peter Aerts, Anderson Silva, Gokhan Saki e Semmy Schilt.
Ogni volta che si sale sul ring si è pronti a tutto…soprattutto ai massimi livelli. Vincere, o perdere, non fa differenza. Fare la guerra è l’unica cosa che conta davvero. Qualunque sia l’esito dei match, il solo esserci ci rende vivi come non mai e ci regala carichi di adrenalina ed emozioni difficilmente descrivibili.
Eppure, oggi sono dispiaciuto, ed anche molto amareggiato. In 14 anni di match visti, non avrei mai immaginato di vivere un qualcosa di simile.
Oggi, abbiamo perso…vincendo!
Proprio così, poiché allo scadere del terzo minuto del quinto round ai punti avevamo vinto noi…ma, purtroppo, il match non si è concluso lì, come norma avrebbe voluto! Ma andiamo con ordine..
Il finale e’ sembrato quello di una partita di calcio, nella quale a tempo di recupero già abbondantemente scaduto, l’arbitro per qualche “misterioso” motivo continua a non fischiare, sino a poi inventarsi il penalty sul dischetto che risulterà fatale.
Ebbene signori..ieri è successo proprio questo. È accaduto l’inverosimile.
Con un ritardo di 4 ore rispetto alla tabella iniziale, Emidio sale sul ring per disputare il match clou alle 2.30 di notte e sin dal primo round dimostra una grandissima aggressività ed una velocità di colpi superiore al suo avversario, che sembra esser spiazzato da questo giovane atleta e viene annullato quasi totalmente. Emidio prosegue con un ottimo lavoro, ascoltando con incredibile perfezione i continui ed incessanti suggerimenti dell’angolo composto da Fabio Bindi e Andrea Sagi ed aggiudicandosi così anche il secondo round. Nella terza ripresa, leggero calo per Emidio rispetto alle prime due ma Kemayo non ne approfitta; il round termina così in parità. Nella quarta ripresa Emidio ci mette tutto il cuore e disputa altri tre minuti da leone che potenzialmente gli dovrebbero/potrebbero valere la vittoria del titolo; durante la ripresa assistiamo inoltre a trenta secondi di intervento medico per Kemayo, per ferita alla tibia destra. Il quinto round, sotto tono per entrambi, vede un Emidio rimasto a corto di energie ed un Kemayo condurre, di poco, nei primi due minuti. A sessanta secondi dal termine il francese infligge una bella sequenza di braccia all’italiano che, pur restando in piedi riceve il primo (giusto) conteggio. A distanza di pochissimi secondi, a 2.52′ (esattamente 8 secondi dal termine), Emidio riceve il secondo “generoso” conteggio, questa volta a nostro parere meno giusto, poiché pur se dopo un’altra scarica di braccia del francese, Emidio riesce a riprendersi con un ottimo spining backfist, subito dopo il quale viene però contato! Emidio da subito l’ok all’arbitro per proseguire l’incontro… nel frattempo abbiamo oltrepassato i 3 minuti (senza interruzioni), l’incontro dunque teoricamente è finito, eppure dal tavolo della giuria sembrano “dimenticarsi” di suonare la campana…. Arriviamo a 3.30 secondi, a quel punto avverto personalmente i giudici ed il cronometrista che il tempo è scaduto da oltre mezzo minuto, e solo allora gli stessi (come si potrà vedere in video e foto) fanno cenno all’arbitro di interrompere la ripresa, il quale si volta verso di loro facendo un cenno (mentre gli atleti continuano a combattere dietro di lui) e incredibilmente lascia proseguire l’incontro… A questo punto, come se non bastasse, accade un’altra cosa gravissima, l’ultima in ordine di tempo. Gli atleti ormai stremati finiscono alle corde, Kemayo cade verso l’interno delle corde mentre Emidio cade sulle stesse e scivola (da solo) cadendo a sinistra e rialzandosi immediatamente: l’organizzatore (nonchè coach di Kemayo) dal suo angolo fa cenno all’arbitro con voce e braccia di dare l’ultimo conteggio (il terzo), il quale guarda la giuria ed esegue immediatamente il “comando” che decreta l’automatica sospensione del match (tre conteggi in un round)… e per Emidio, tra lo stupore generale, il suo disappunto e le mie educate (forse troppo) potreste non c’è più nulla da fare. Niente lettura dei cartellini dunque..che avrebbero dato il verdetto all’Italia. Il match termina prima…o meglio, dopo…a 3 minuti e 40 dell’ultima ripresa (oltre 40 secondi in più, senza interruzioni) e con un conteggio che ha dell’assurdo (il tutto filmato ed a breve pubblicato su Facebook).
Ieri abbiamo dunque imparato che Combattere in terra straniera si sa, è sempre difficile;
Abbiamo imparato che Combattere in terra straniera contro la star di casa è ancora più difficile;
Abbiamo imparato infine che Combattere in terra straniera contro la star di casa, della scuderia dell’organizzatore, è quasi impossibile!
Ma, soprattutto, abbiamo imparato che se combatti con il cuore, qualsiasi cosa accada, spirito ed anima risulteranno vittoriosi, a prescinder da tutto.
Una “sconfitta” che riecheggia di impresa e di straordinaria vittoria.
Contento perché… molti francesi, staff incluso, ci hanno fatto moltissimi complimenti ed alcuni ripetevano “Les opposants ont volé le match” (vi hanno rubato l’incontro), confermando tutti (organizzatrice inclusa) il gravissimo errore dei 40 secondi extra.
Contento perché… al di là di tutto usciamo a testa alta e vittoriosi dentro.
Contento perché… abbiamo avuto riconferma di un ragazzo, dalle mille risorse: a partire dalle mille domande pre-match, per arrivare ad un grande cuore e coraggio durante gli incontri.
Onore a Emidio…onore al suo angolo…onore all’Italia…che da oggi ha un nuovo uomo da battere nella categoria dei massimi e dei supermassimi.
Per quanto mi riguarda approfitterò di questa breve ma intensissima esperienza per battermi sempre di più in prima linea affinché nei nostri eventi Italiani possa sempre vigere la massima onestà, la massima trasparenza e la massima veridicità dei verdetti, a prescindere da ogni cosa.
Che vinca il migliore…che vinca lo sport… Così è sempre stato e così dovrà continuare ad essere, perlomeno da noi.
// We are Fight Clubbing \ Ci rivedremo a Lecce sabato 28 marzo per regalare agli Italiani un evento che non dimenticheranno per molto tempo.
Au revoir Paris! Presto torneremo a prenderci ciò che ci spetta…la cintura mondiale merita di essere riportata in Italia.
Special Thanks to: Francesco Migliaccio, Iska, Letty, Fight1, Carlo Di Blasi, Fabio ed Emidio, i supporter che ci hanno seguito da vicino e da lontano, tutti gli amici di Fight Clubbing GYM ed Andrea, Alessandro e Guglielmo Carata (che purtroppo perde ai punti il suo match, prendendo un po’ tardi il ritmo di gara e disputando dal quarto round un ottimo finale di gara che però non è bastato a vincer il match)!
Una “sconfitta” che sa di vittoria, seppur senza cintura.
Alla prossima avventura.