PARIGI OLIMPICA: LA SAVATE SCALDA I MUSCOLI!

Di Carlo Di Blasi

 

Era il 1924 quando la capitale francese ospitò l’ultima volta gli atleti provenienti da ogni nazione per celebrare il più sacro rito dello sport: le Olimpiadi.
Pochi giorni fa il CIO, in anticipo sulla scaletta prevista, ha assegnato le prossime due edizioni delle Olimpiadi estive a Parigi ed a Los Angeles.
La prima nel 2024 a Parigi, esattamente 100 anni dopo le precedenti . 
Questa notizia è esplosa in tutte le palestre di savate del mondo come la visione della “terra promessa”.

LA TERRA PROMESSA: LA SAVATE OLIMPICA!
Il motivo di tanta gioia è determinato dal fatto che ogni città olimpica ha la possibilità di presentare uno sport collegato storicamente alla propria nazione, purchè sia internazionalmente praticato e organizzato, come disciplina olimpica dimostrativa o sperimentale.
Così fu nel 1964 per il judo, in occasione delle Olimpiadi a Tokyo, così fu per il taekwondo in occasione delle Olimpiadi a Seul nel 1988 e infine così sarà nel 2020 durante le nuove Olimpiadi di Tokyo e per la Muay thai quando Bangkok sara’ citta olimpica ( la kickboxing notoriamente non avendo una nazione che la consideri storicamente sua non potra’ mai diventare olimpica ad oggi ). 
Nel 1924 la savate non aveva ancora una federazione internazionale come esiste ora, la FISAV, che è nata nel 1985 e quindi non entrò come disciplina olimpica nel 1924 , ma vennero solo disputate gare negli stessi stadi dei giochi olimpici.
Ora però la situazione è diversa.

LA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DI SAVATE (FISAV).
La FISAV  è riconosciuta da Gaisf, Sport Accord e Aims, quindi la savate è inserita nelle discipline “pre olimpiche”, così come sono definite informalmente le arti marziali e gli sport da combattimento che partecipano alle competizioni di Sport Accord.
Quindi oggi la savate, sport nazionale francese, ha l’internazionalità richiesta.
Ecco quindi il motivo di tanta gioia nel vedere possibile e realizzabile subito il sogno olimpico.

PERCHE’ REALIZZABILE SUBITO?
Le conferme se davvero vedremo i savateurs italiani partecipare alle Olimpiadi2024 le avremo nell’aprile 2018.
Infatti in tale data il CIO verificherà l’idoneità della savate a tale importante traguardo.
Certo sarà importante l’impegno politico dei dirigenti della FISAV e soprattutto la volontà del governo francese di sostenere questo sport.
Ma a quanto ci riferiscono in ambito FISAV il rapporto con il ministero dello sport è ottimo.
Infatti non dimentichiamo che la federazione francese di savate esiste dagli anni 70, ha uffici con circa 40 dipendenti e gestisce oltre 60.000 iscritti.
La savate in Francia è inserita in molti programmi scolastici e gode di importante considerazione per i suoi corsi di savate educativa nelle scuole primarie.
Insomma pur mantenendo la guardia alta possiamo affermare che la savate avrà da oggi una considerazione diversa e l’obiettivo finale  è davvero vicino.

LA SAVATE IN ITALIA.
I riflessi in Italia sono importantissimi.
Il CONI conosce bene la situazione perché l’ho spiegata dettagliatamente al presidente Malagò tempo addietro.
Ho inoltre scritto una lunga lettera giorni fa presagendo quanto successo ora (mai tempismo fu più efficace).
Quindi le giuste rivendicazioni di Fight 1 di ottenere il riconoscimento del CONI è più che mai meritevole di ottenere quanto richiediamo da anni.
Tra l’altro questo successo della savate si abbina al risultato già ottenuto dalla muay thai che è già Sport olimpico sperimentale.
Guarda caso sono proprio le due discipline che il CONI dovrà togliere a FIKBMS quelle di maggior interesse olimpico.

LO STATUTO di F.I.KB.M.S.
Recentemente il CONI ha approvato il nuovo statuto della F.I.KB.M.S. che in maniera assolutamente illegittima dichiara di essere affiliata alla “..Federazione Internazionale di Savate..” cosa che alla stessa FISAV non risulta affatto ,  tanto da aver inviato a Malagò una lunga lettera di protesta in cui si specifica essere Fight 1 la federazione ufficiale di Savate in Italia.
Ora ci viene da sorrider a pensare come i vertici della F.I.KB.M.S. potranno uscire da questo “pasticciaccio brutto”, mentre noi procediamo verso il riconoscimento olimpico.
A breve maggiori news e a settembre lettera aperta al CONI ed ai media.

 

Sayonara
Carlo Di Blasi 

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