FIGHT1: UN PO DI STORIA E RETROSCENA.

Fight1 nasceva nel 2013 per opera di un nutrito gruppo di insegnanti e promoters che venivano obbligati a lasciare la DSA , di cui avevano costituito il perno centrale degli sport da combattimento,  a causa di una politica di persecuzione legale . Infatti la parte che aveva vinto le elezioni federali come primo atto di insediamento aveva avviato una serie di cause legali contro la minoranza di opposizione alla maggioranza.

UN ESODO DI MASSA.

Peccato che cosiddetta minoranza era costituita da più del 33 % della DSA e probabilmente l’80% del contatto pieno. In questo gruppo di appassionati alcuni tra i migliori promoters e soprattutto il patrimonio di comunicazione e immagine che era gestito da Carlo Di Blasi nella DSA.

DALL’ESODO ALLA COSTITUZIONE.

Nel 2013 ad oggi tante cose sono successe, alcuni hanno abbandonato,  altri  hanno continuato a lasciare la DSA o altri soggetti per entrare in Fight1.

Sostanzialmente però gli equilibri percentuali non sono cambiati così come le competenze: il contatto pieno ed i gala PRO in Fight1, il resto altrove.

In questi 9 anni però quella che poteva essere una concorrenza leale e magari coordinata tra le parti è stata invece sempre contraddistinta da un aumento della conflittualità legale che ha visto Fight1 ed i suoi promoters ed associati difendersi in ambito legale . Storica  è stata la lettera inviata dal presidente DSA al commissariato di Monza per bloccare un noto evento sportivo. Certo poi Di Blasi non è stato poi certo tenero per difendere l’evento, replicando sui media e sui social a questi attacchi. In sintesi, è andata in scena la classica lotta tra statalismo (con contributi pubblici) contro piccola e media impresa (con contributi privati).

L’ONDA LUNGA NON SI PUO’ FERMARE.

La storia insegna che i movimenti che si ispirano alla libera impresa ed ai principi generali di meritocrazia e libertà, si possono rallentare ma non si arrestano.

Ecco, infatti, che ancora una volta siamo sotto attacco proprio nel momento della nostra massima espressione.

Sono con noi ottimi maestri, grandi promoters e soprattutto emergenti promoters che possono attingere ad un bacino di atleti di classe A che nessuno può vantare e che si affinano nelle più grandi promotions  e in federazioni mondiali.

Una di queste ci è particolarmente cara perché ci permette di essere anche noi nel GAISF e in AIMS.

I MONDIALI DI SAVATE IN ITALIA

È una piccola federazione internazionale la Fisav, ma è riconosciuta dalle massime espressioni di enti riconosciuti dal Cio come GAISF e AIMS.

FISAV infatti parteciperà nel 2023 ai World Combat GAMES di RYAD.

L’Italia nella savate occupa sempre il podio dopo la Francia, nazione leader, e ha l’onore di ospitare i mondiali di Savate a San Donato Milanese (MI) dal 21 al 24 settembre 2022.

Questo evento sottolinea in modo inequivocabile la contraddizione di uno sport che è legittimamente riconosciuto in Italia dalla Fisav in Fight1 ma a cui non viene concesso alcun contributo né sostegno per i propri sforzi.

Ci sono addirittura sentori di una nuova azione di disturbo para legale destinata come le altre a infrangersi contro il muro della libertà costituzionali garantite dal libero associazionismo.

Ma su questo torneremo nelle sedi opportune se tali voci si rivelassero vere.

FIGHT1: PER CHI NON TEME ALCUN CONFRONTO

Oggi sono in corso i tesseramenti a Fight1 che fino a fine mese saranno a condizioni di favore, e sono già tante le ASD che aderiscono al circuito gare Fight1 per la prossima stagione

Se anche tu credi nella libertà di espressione e di pratica, e ritieni di poter essere competitivo con i tuoi atleti, non perdere tempo chiama i nostri uffici o Scrivici! Saremo  lieti di accoglierti in una famiglia di sani appassionati ,forse competitivi , ma estremamente cordiali con i nuovi arrivati.