Sabato 6 Maggio a Sesto San Giovanni (MI) si è celebrata l’ottava edizione di Ring War , un caposaldo di Muay Thai nel palinsesto del calendario Fight1 della Lombardia.
Match clou il combattimento valido per il titolo europeo ISKA -65kg di Muay Thai tra il detentore,lo spagnolo Pelagio Ventoso di La Coruna,e l’italiano Lenny Blasi del De Gym di Sesto San Giovanni (MI).
Match attesissimo , non solo da parte dei fans di Blasi e dei suoi concittadini, ma anche dagli addetti ai lavori che ancora avevano negli occhi la sua vittoria prima del limite, in diretta su DAZN, contro il campione intercontinentale ISKA Roberto Oliva a “The Arena” nel mese scorso.
La domanda di tutti era : “una meteora o una nuova star nascente?”.
Bene il verdetto di Ring War ha tolto ogni dubbio.
Dopo un round durissimo con lo spagnolo che rispondeva colpo su colpo agli attacchi di Blasi e con qualche timore che Ventoso potesse sopravanzare Lenny, alla seconda ripresa Blasi, costantemente sotto attacco , metteva il turbo e piazzava il suo speciale : il gomito al volto. Lo spagnolo ricoverato all’angolo era in tali condizioni da obbligare intelligentemente il suo coach a buttare la spugna perdendo cosi la cintura ISKA. Per la cronaca lo spagnolo per il colpo veniva ricoverato in ospedale.
La cintura Europea ISKA cosi premiava i sacrifici di questo diciannovenne Lombardo che rappresenta una scuola , il De Gym , che con i suoi atleti e campioni ha scritto più di una pagina di storia della Muay Thai.
Diego Calzolari ha quindi un asso in più nel suo mazzo di carte già pieno con re e regine.
Per la cronaca il presidente di One Championship Italia Carlo Di Blasi si è sbilanciato pubblicamente sulla sua volontà in accordo con Calzolari , per portare Lenny in One Championship al Lumpini di Bangkok.
Nella serata altro match esplosivo quello di Taras Hnatchuk che in pochi secondi regolava il conto al suo avversario del team Nasser (F) che spediva al tappeto con un gancio alla tempia espeditivo.
Il roster di Fight1 è così pieno di campioni che i promoters internazionali ora non hanno che l’imbarazzo della scelta.