LA MAGIA DI OKTAGON ILLUMINA COURMAYEUR 

Di Gianmario Girasole 

C’era una grandissima attesa per questa nuova edizione di Oktagon, che nella sua versione itinerante stavolta sbarcava nella splendida cornice di Courmayeur in Valle D’Aosta e proponeva la solita card “monstre” con ben quattro titoli mondiali ISKA e una serie di match di ottimo livello che vedevano protagonisti alcuni dei migliori atleti italiani di Fight1 contrapposti a profili internazionali che avrebbero ben figurato come main event nella maggior parte degli eventi internazionali. 

Ebbene sì, Carlo Di Blasi, lo storico inventore e promoter di Oktagon nonchè presidente di Fight1, ha fatto centro di nuovo, premiato da un’ottima cornice di pubblico fra cui spiccavano personaggi di grande caratura oltre alle principali autorità della stessa regione Valle D’Aosta. 

La cornice assolutamente fantastica con le operazioni peso svolte ai piedi del Monte Bianco, la bellezza del Palazzo dello sport unite alla magia e al mix di emozioni e tecnica mandano in archivio questa edizione di Oktagon come una delle più iconiche della sua storia. 

Inoltre, ricordiamo la trasmissione televisiva con Dazn che ha offerta la diretta mondiale dell’evento e abbiamo la certificazione dell’ennesimo successo della creatura di Di Blasi. 

Ma vediamo nei particolari i momenti clou della serata. 

UN GRANDE CUORE NON BASTA A MARTINE MICHIELETTO 

Era il match senz’altro più atteso della serata e vedeva la grande campionessa italiana e valdostana Martine Michieletto che affrontava la forte portoghese Debora Evora in un match valevole per il titolo mondiale Iska di K 1 della categoria dei 57 kg. 

L’atmosfera nel palazzetto era assolutamente elettrica, il tifo per Martine alle stelle e il match aveva inizio con Martine che dava l’impressione di studiare la sua avversaria. 

Nella seconda ripresa Martine veniva fuori e sembrava iniziare a mettere in difficoltà la portoghese con le sue tecniche, ma nel terzo round la Evora iniziava alla grande e riusciva con un preciso colpo al fegato a mandare al tappeto la valdostana per poi replicare con un’altra devastante combinazione che metteva la parola fine al match e consegnava alla Evora la prestigiosa cintura mondiale. 

Sul ring saliva poi il coach e compagno di Martine, Manuel Bethaz, che confessava il grave handicap di salute che dal periodo del covid aveva limitato le possibilità agonistiche di Martine e ne annunciava il ritiro definitivo dalle scene. 

Fight1 e l’Italia perdono una grande campionessa ma soprattutto una persona dalle rare qualità e dall’innata voglia di competere privilegiando però sempre i valori dello sport. 

Per questo tutti ti siamo grati Martine e ti ringraziamo di averci dato l’opportunità di ammirare una campionessa come te. 

GUERRA TOTALE PER MATTIA FARAONI 

Altro match molto atteso era quello valevole per il titolo mondiale ISKA di oriental rules della categoria dei 100 kg fra Mattia Faraoni e il gigante romeno Claudiu Istrate. 

Che si preannunciasse un confronto molto teso e duro ce lo aspettavamo tutti, ma questa è stata un’autentica battaglia. 

Si comincia e Istrate mette subito giù Faraoni con una tecnica scorretta che costringe il fighter romano a dover recuperare per continuare il match. 

L’arbitro detrae un punto per la condotta scorretta al rumeno e quando si pensa di poter finalmente assistere a un incontro regolare arriva la seconda scorrettezza grave di Istrate, che costringe stavolta il direttore di gara a decretarne la squalifica. 

Peccato perchè il fighter romeno è dotato di impressionante potenza, e con la tecnica corretta potrebbe mettere in difficoltà chiunque. 

PURTROPPO GENNUSO SI FERMA ANCORA 

Il terzo match valevole per il titolo mondiale Iska di muay thai della categoria dei 57 kg vedeva la rivincita fra Giuseppe Gennuso e il campione in carica Ismail Staub, che si era aggiudicato la cintura nel primo match contro Gennuso lo scorso marzo in terra siciliana. 

Ora tutti si aspettavano una rivincita con i fuochi d’artificio, però purtroppo non è andata così. 

Gennuso ha iniziato con grinta e grande generosità, però nel secondo round si è fatto sorprendere da un preciso gancio del suo avversario che lo ha costretto al conteggio. 

In tutta onestà Staub è apparso anche stavolta superiore a Gennuso, controllando il match e mettendo a segno varie tecniche che gli hanno consentito di fare i punti necessari per vincere. 

Gennuso ha reagito e nelle fasi di clinch alle corde ha tentato più volte di trovare la gomitata vincente senza però riuscirci. 

Alla fine, vittoria meritata di Staub che conserva il titolo mondiale, e speriamo che Gennuso con l’abile guida del coach Bruno Botindari sappia trovare le giuste motivazioni e quella crescita tecnica che gli consentano di tornare al vertice, dove gìà in passato ha dimostrato di meritare di stare. 

HAIDA SORPRENDE GUIDERDONE 

Molto bello e ricco di emozioni il quarto titolo mondiale in palio, che vedeva Christian Guiderdone affrontare Mustapha Haida per la categoria dei 75 kg. 

Prima ripresa molto equilibrata con Guiderdone che attaccava e Musta che ribatteva colpo su colpo, dando l’idea di aspettare il fighter piemontese per assestare il colpo definitivo. 

Nel secondo round si continua sulla falsariga del primo, quando a un certo punto Haida sorprende il suo avversario con una potente combinazione obbligandolo a un primo conteggio. 

Guiderdone si rialza ma Haida è subito all’attacco e stavolta porta a termine il suo compito con un’altra potente conclusione che mette definitivamente la parola fine alla contesa, e permette a Mustapha Haida di alzare le braccia per la sua vittoria. 

Purtroppo, Haida precedentemente non aveva rispettato il limite di peso previsto per cui, pur vincendo, Haida non ritira la cintura e il titolo resta vacante.

PER NOVATI MISSIONE COMPIUTA 

Molto bello ed emozionante il confronto fra Nicolas Novati e il francese Alik Canavy, che inizia subito a portare colpi potenti nella speranza di aprire un varco nella guardia di Novati. 

Il fighter seguito da Marco Re però è molto attento e controbatte con grande precisione e pulizia tecnica i tentativi del francese. 

Nella seconda ripresa arriva l’epilogo del match; un primo colpo molto potente e preciso di Novati manda il suo avversario al tappeto per un primo conteggio, con Canavy che si rialza e continua il match. 

Passano alcuni secondi e Novati va di nuovo a segno costringendo il francese al secondo conteggio; si riprende anche stavolta e dopo alcuni istanti arriva il colpo definitivo che decreta la meritata vittoria di Nicolas Novati. 

CONFERMA PER GIORGIA PIEROPAN 

Anche questo era un match molto atteso poichè doveva confermare l’ascesa di Giorgia Pieropan, atleta molto giovane ma già indirizzata verso un’ottima carriera. 

La sua avversaria era la francese Marine Levrouw e Giorgia parte subito forte facendo vedere chi vuole comandare le operazioni. 

La tecnica è buona ma ciò che stupisce è la grande grinta di Giorgia che va sempre avanti cercando di imporre le sue tecniche, e questo le vale una convincente vittoria ai punti che rappresenta un ulteriore step per la sua crescita agonistica. 

BELLE AFFERMAZIONI PER SCIORTINO, GANTUSHIG E KILLIAN 

Questi erano gli altri tre incontri che componevano questa main card da favola, e non hanno certo tradito le attese del pubblico. 

Ruben Sciortino affrontava Ilias Sabbar dell’Accademia Europea di Milano (figlio d’arte il padre, allievo di Carlo Di Blasi, è il famoso Sabbar campione intercontinentale ISKA negli anni 90), ottimo prospetto di cui non si conoscevano le qualità ma che si è mostrato subito fighter dall’ottimo piglio agonistico e dalla voglia di stupire. 

Sciortino, campione di grande esperienza, lo ha capito subito e si è messo a fare un match di rimessa, facendo grande attenzione alle iniziative di Ilias e controbattendo con precisione e tempismo ai colpi dell’avversario. 

Questa strategia lo ha portato ad aggiudicarsi i tre round e quindi la vittoria del match con pieno merito, a dimostrazione che oltre alle qualità tecniche la grande intelligenza tattica porta sempre alla vittoria. 

Nota a margine: Ilias entrava in Oktagon a sorpresa la notte prima, sostituendo il francese Le Pape previsto contro Sciortino.

Ilias, infatti, era a Courmayeur per combattere ad Oktagon Talents la domenica e invece si trovava catapultato, per una casualità, nel massimo evento italiano di fighting.

Conferma anche per Tenuun Gantushig (insegnante della Accademia Europea di Milano e attualmente allievo di Marco Re), che opposto a Oussama Bouchiba ha sempre condotto il match con grande aggressività ma soprattutto mostrando ottima tecnica, e la vittoria con verdetto unanime sta lì a dimostrarlo senza alcun dubbio

Nel primo match della main card fra Alessandro Farez e lo svizzero Emery Killian, quest’ultimo si aggiudica la vittoria con una condotta molto convincente e mostrando ottimi spunti tecnici.

LEAD CARD DA APPLAUSI 

Ottima scelta anche per i match della lead card, che si dimostrano di ottima qualità tecnica e portano grande adrenalina fra il pubblico, assai coinvolto nelle varie fasi dei confronti. 

Si inizia con l’incontro fra Antonio Mosca e il marocchino Ouassim Touzi; nel primo round il match appare molto equilibrato, forse Mosca sbaglia un po’ atteggiamento cercando a tutti i costi la soluzione prima del limite ma esponendosi al rischio di un colpo di rimessa. 

Nella seconda ripresa accade proprio questo, con Mosca che generosamente si butta avanti ma viene centrato da una precisa combinazione che mette definitivamente la vittoria nelle mani di Touzi. 

Avanti, quindi, con il match fra il campioncino in erba Alessandro Farina e l’ottimo Aman Catalin. 

In questo incontro Farina fa valere una tecnica superiore e una gestione globale del match migliore rispetto al suo avversario, aggiudicandosi con pieno merito la vittoria. 

Molto bello e avvincente il confronto che vede di fronte Pietro Bellini e Dennis Tardanico; sono due fighter che amano esprimere la potenza dei loro colpi ma al tempo stesso dotati di ottima tecnica. 

Alla fine di tre round molto combattuti i giudici premiano il valdostano Pietro Bellini con verdetto unanime. 

Di ottimo livello anche il match fra Alan Bolettieri e lo svizzero Mathis Tavares. 

Si tratta di due fighter di ottimo livello e prospettive rosee per una carriera da protagonisti, e lo dimostrano in ogni maniera con Tavares che però risulta superiore a Bolettieri e dopo un match intenso ma molto pulito e corretto porta a casa la vittoria. 

Cosimo Totaro vince con merito l’incontro con Joele Di Pietro mostrando superiorità tecnica e agonistica, mentre un discorso a parte merita Oscar Cambiaghi. 

Questo diciottenne dal piglio di un adulto affronta lo svizzero Loik Rouge e mostra una tecnica di muay thai e una decisione sorprendenti per un atleta della sua età, causando un conteggio al suo avversario e proponendosi come un nuovo astro nascente nel panorama italiano degli sport da combattimento. 

Se manterrà i piedi per terra e continuerà a seguire i consigli del suo coach Diego Voltolin, sicuramente ne sentiremo parlare in futuro, magari come protagonista in un match titolato. 

SI CHIUDE IL SIPARIO MA LA MAGIA È DIETRO L’ANGOLO 

Finisce così anche questa edizione di Oktagon, che riscuote un meritato successo e porta gli sport da combattimento sotto la lente di ingrandimento a livello internazionale. 

Ma come spiegarsi la ragione di questo successo oramai ultraventennale che Oktagon riscuote puntualmente? 

In realtà la risposta è molto semplice e sta tutta nella passione e nella sapiente scelta degli ingredienti da parte del suo creatore Carlo Di Blasi. 

È come commentare un piatto di successo di un ristorante stellato, basta guardare chi è lo chef che lo ha confezionato e, in questo caso, lo chef è proprio d’eccezione.  Chapeau e alla prossima!