CELEBRATO A ROMA IL FUNERALE DELLA CONI SERVIZI.

Ieri si sono svolti a Roma gli stati generali del Coni. L’intento era, ovviamente al di la delle parole di circostanza, di schierare le forze per cercare di ostacolare o perlomeno ritardare la riforma dello sport portata avanti dal sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti e Simone Valente sottosegretario e responsabile dello sport del movimento 5 stelle. 

L’operazione non è andata come era nelle intenzioni degli organizzatori.

Infatti, nonostante i numeri in sala, mancavano alcuni presidenti di alcune federazioni pesanti, quali Petrucci (Basket), Barelli (Nuoto) Binaghi ( tennis)  in aperta polemica con Malagò, e Gravina (Calcio), Cattaneo (Pallavolo) oltre al presidente dell’ASI (EPS) Claudio Barbaro e al presidente del CSI (EPS) Vittorio Bosio, che ha perfino inviato una lettera polemica.

Mentre si svolgeva l’assemblea però veniva dato il via ministeriale definitivo per la costituzione di ‘’ Sport e salute’’ l’ente che non solo prenderà il posto della Coni servizi spa (la cassa del Coni) ma amplierà le competenze avendo al suo interno tutte le federazioni, DSA e enti promozionali sportivi che non hanno sport presenti ai giochi olimpici nelle edizioni 2020-2024-2028 e successivi.

DONATO MILANO: ‘’ SFILERO’ CON IL GILET TRICOLORE’’

Davanti al feretro quindi della Coni servizi spa, che viene quindi affidata alla storia, diversi interventi a sua difesa tra cui uno del pres. della FIKBMS del cui intervento riportiamo le frasi più significative:

‘’rappresentiamo circa 260.000 tesserati e 5.000 società certificate […] questa non è una riforma ma un intervento a gamba tesa […] Ho atteso 47 anni per mettermi addosso lo stemmino Coni e col cavolo che me lo faccio togliere. Sono pronto a sfilare con i gilet tricolori.  Scriviamo bene questa norma affinché non diventi sport e salute e massaggi dei piedi’’.

 L’intervento non ha mancato di riscuotere molte perplessità sui toni pur riconoscendo il coraggio e la fedeltà da giapponese che combatte sull’isola ormai deserta viene da chiedere come si porrà il presidente di Milano e tutti i pretoriani della passata gestione davanti al panzer guidato dai sottosegretari Giorgetti e Valente?

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