SUPERFIGHTS REGALA GRANDI EMOZIONI: FARAONI CAMPIONE MONDIALE ISKA!

Di Gianmario Girasole

Una splendida location, l’affascinante Cinecittà World, una card con i fiocchi e un grande pubblico sono stati gli ingredienti vincenti del bellissimo terzo capitolo della saga “Superfights”, evento organizzato sabato 26 novembre da Carlo Di Blasi e Fight1 e trasmesso in diretta sulle frequenze global di DAZN.

Ormai il Lazio parla nuovamente la lingua dei grandi eventi, e tutto questo grazie a Fight1 e al lavoro certosino e professionale condotto in piena sintonia con le realtà più importanti del mondo del fighting laziale, e il risultato è sotto gli occhi di tutti e parla di un sold out che ricambia in abbondanza le aspettative di tutto il management che ha preparato questo grande show.

E poi ci sono i match, autentici momenti di adrenalina pura e grande tecnica, capaci di coinvolgere i numerosi appassionati presenti e di creare una sinergia vincente con le gesta che si susseguivano sul ring senza soluzione di continuità.

MATTIA FARAONI SUL TRONO DEL MONDO

Questo era un momento che Mattia Faraoni insieme alle migliaia di suoi fans aspettavano da tempo; il recente rinvio del match valevole per il titolo mondiale ISKA dei 95 kg contro l’austriaco Charles Joyner bruciava ancora nelle menti del campione italiano e di tutto il suo entourage, che aspettavano con ansia il redde rationem di questa grande sfida.

Ebbene sabato sera siamo finalmente arrivati a vivere questa grande emozione, e il match parte subito a spron battuto, con l’austriaco che cerca di far valere le sue lunghe leve e Faraoni che attende per ripartire con potenti e micidiali colpi di braccia, e su uno di questi Mattia incrocia il suo avversario e lo fa contare.

Il match riprende e gli altri quattro round sono un susseguirsi di capovolgimenti, con l’austriaco che comunque non arretra mai conscio della necessità di ribaltare il risultato e Faraoni che cerca di prenderlo di incontro e finire anzitempo la contesa.

Si arriva all’ultima ripresa e finalmente il gong rimanda ai cartellini dei giudizi che premiano giustamente il fighter italiano e fra il tripudio di tutto il palazzetto si cinge alla vita la prestigiosa cintura di campione del mondo ISKA.

IL RITORNO DI UN GRANDE MUSTAPHA HAIDA

Altro grande confronto in programma era quello che metteva di fronte il già pluricampione Mustapha Haida e il fortissimo Christian Guiderdone, due fighter dal pugno molto potente e soprattutto dalla classe cristallina.

E non sono certo mancate le emozioni che subito dal primo round hanno visto i due avversari cercare ripetutamente di superarsi, con tecniche pulite ed efficaci soprattutto di braccia.

Le prime due riprese danno un giudizio di sostanziale equilibrio, e anche la terza si avvia su questa falsariga, con l’unica differenza di alcuni colpi più efficaci messi a segno da Musta.

Il verdetto alla fine premia Haida, ma il divario è stato veramente minimo e la speranza è di vedere questi due superbi atleti nuovamente uno di fronte all’altro, magari con una bella cintura in palio, evento non certo impossibile per Fight1.

EDDY RUIZ PORTA A CASA IL SUCCESSO SU UN OTTIMO BATITA

Un altro match dai contorni di grande importanza che poteva permettere al vincitore di staccare il biglietto per un prossimo grande galà a Londra di MTGP, il brand internazionale con cui Fight1 collabora attivamente.

Di fronte c’erano il campione Eddy Ruiz, un palmares impressionante e soprattutto una serie di match contro campioni di fama mondiale, e l’emergente Rami Batita, già autore di ottime prestazioni e guidato all’angolo da Marco Re.

Un altro confronto dal k.o facile, vista la potenza dei due fighter, e nel primo round di studio Batita si fa notare per una maggiore intraprendenza e soprattutto per l’atteggiamento a viso aperto, classico di chi accetta di giocarsi tutto senza paura.

La seconda ripresa inizia con lo stesso copione, con Batita che fronteggia Ruiz che, dall’alto della sua innegabile esperienza, aspetta il momento buono per piazzare la zampata vincente.

E a pochi secondi dalla fine del round una micidiale combinazione di sinistro e poi destro stretto mette fine al match e decreta la vittoria di Ruiz, ma grande plauso va anche a Batita che ha dimostrato, con un po’ più di esperienza, di poter senz’altro aspirare a palcoscenici internazi0onali di grande spessore.

PETROS SACHO GUADAGNA LA CHANCE MONDIALE

Un altro incontro con i fiocchi, messo in campo dall’abilità del matchmaker Francesco Migliaccio, metteva di fronte l’idolo di casa Roberto “The Butcher” Oliva e il greco Petros Sacho.

Chi avesse vinto questa sfida avrebbe guadagnato una chance mondiale, e fin dal primo round si vede bene la decisione che i due fighter mettono sul ring, con Oliva che cerca di far valere la potenza dei suoi colpi e Sacho che risponde e si rende a sua volta pericoloso.

Si arriva così al terzo round, e all’inizio il greco viene contato su un preciso colpo alla testa di Oliva, ma non si scompone e continua ad attaccare, cercando la soluzione prima del limite.

Questo ragazzo mostra veramente delle ottime qualità. E c’è da dire che forse Oliva riesce ad esprimersi meglio su ring che non siano nella sua città, dove evidentemente sente molto la pressione e non riesce ad essere determinante come in altre occasioni.

Alla fine la vittoria e la chance mondiale vanno comunque a Sacho, autore di un’ottima prova ricca di classe e personalità.

LUCIANA GERMANO CAMPIONESSA ITALIANA

Ci aveva già provato nella sua Sicilia a diventare campionessa italiana Fight1, e purtroppo era andata male, e così Luciana Germano seguita dal suo coach Antonio Greco ci ha riprovato a Superfights, opposta a una “ragazzina” di 39 anni come Anna Rotatori, ma sempre ottimamente preparata.

La siciliana fa un match tutto all’assalto, pressa sempre e riesce in quasi tutti i round ad avere le preferenze dei giudici mettendo a segno numerose combinazioni che le permettono di portare in Sicilia la prestigiosa cintura ottenuta con pieno merito, ed ora le si apriranno altre ed importanti sfide per la sua carriera.

Un giusto riconoscimento però va anche ad Anna Rotatori, fin qui un’ottima carriera, ben guidata da Francesco Torrazza, e con una qualità importante, ossia non mollare mai.

LA CONFERMA DI UN GRANDE LEONARDO CAPUTI

Ecco un altro dei molti momenti clou che hanno caratterizzato questo appuntamento; stiamo parlando della sfida di savate pro che opponeva il fortissimo Leonardo Caputi allo spagnolo Manu Miguez.

Questo fighter spagnolo parte alla grande e si dimostra subito avversario ostico e molto preparato dando subito grande impulso alla sua azione e combattendo alla pari con il suo avversario.

Nei primi due round il confronto è bellissimo, e devo dire che lo spagnolo sembra destinato ad avviarsi verso il successo, ma nelle ultime due riprese viene fuori la stoffa del campione, e Caputi, soprattutto nell’ultima ripresa, parte all’attacco e tempesta di colpi il suo avversario, aggiudicandosi con merito la vittoria.

ANCHE ANDREA STORAI NON DELUDE LE ATTESE

Ottima prestazione anche per l’altro idolo di casa Andrea Storai, seguito dal padre Sergio, contro un altro forte fighter come Michele Pennacchietti, con all’angolo Alessandro Grifa e Luca Della Rosa.

Il fighter romano era atteso dopo le ultime due belle vittorie nelle precedenti edizioni di Superfights, e Pennacchietti era l’avversario giusto per testarne le ambizioni, forte, tecnico e molto potente.

Nel primo round partono forte entrambi ma Storai sembra più sciolto nel portare i colpi e mette a segno alcune buone combinazioni.

L’avversario però non sta certo a guardare e nella seconda ripresa risponde colpo su colpo cercando di rendersi pericoloso.

Si arriva così all’epilogo, e Storai riesce a prevalere seppur con uno scarto minimo grazie alla prestazione del suo avversario.

Storai comunque si conferma cavallo di razza, e anche per lui si aprono orizzonti invitanti e nuove opportunità.

PROCEDE L’ASCESA DI EUGENIO PALADYEV

Questo match, che apriva la serata, ha subito mostrato di che pasta fosse una card robusta e di prestigio come quella di Superfights, e con la voce di Giuseppe Errante i due contendenti si sono presentati sul ring.

Da una parte Eugenio Paladyev, forte fighter in ascesa con la guida di Gaetano Verziere, che non sbaglia un colpo da parecchio e si candida per appuntamenti di prestigio.

D’altra parte c’era Davide Cavarra, roccioso fighter seguito da Alessandro Magnani, già autore di ottime prove gli scorsi anni in match di Selezione Oktagon, e che si cimentava nel FCR sebbene la sua disciplina di eccellenza fosse la muay thai, forte degli insegnamenti della prestigiosa scuola Narayan.

L’incontro però per lui inizia in maniera devastante, con Paladyev che spinge a mille all’ora e riesce a far contare due volte il suo avversario già nel primo round, con precisi colpi di braccia.

Tutti pensano che il match sia destinato a concludersi in fretta, ma Cavarra reagisce e sebbene nella seconda e terza ripresa non riesca ad essere efficace mostra però una grinta e una resistenza esemplari, riuscendo a non crollare sotto i colpi di Paladyev che sembra veramente acquisire spessore e mostra match dopo match di volere arrivare in alto e dare un bello scossone alla sua già promettente carriera.

La vittoria alla fine è la sua, ottenuta peraltro con grande merito e determinazione.

Nel match della precard abbiamo assistito a un confronto di MMA fra l’inglese Ryan Taylor e l’italiano Tiziano Ferranti, che con una partenza fulminea ha portato a terra l’inglese e ha ottenuto la vittoria per ground and pound dopo appena trenta secondi.

ALLA FINE IL TRIPUDIO E LA SODDISFAZIONE PREVALGONO

Alla fine della serata ovviamente ci sono stati gli immancabili grandi festeggiamenti dei tifosi di Mattia Faraoni, che hanno urlato tutta la loro gioia facendo echeggiare nel palazzetto tutto il loro tripudio, ma c’è anche la soddisfazione del promoter e presidente di Fight1 Carlo Di Blasi, che con la collaborazione dei numerosi addetti ai  lavori è riuscito a confezionare per la terza volta di seguito un grandissimo appuntamento romano, uno spettacolo che non si vedeva da anni.

Infatti dobbiamo tornare indietro al novembre 2012 per ritrovare nella città eterna uno spettacolo simile, e mi riferisco a Glory World Series number 3, con personaggi che ora appartengono alla storia e alla leggenda come Ramon Dekker che fu ospite e fighter come Petrosyan, Roosmalen ed altri campioni, e guarda caso il promoter anche allora era un certo Carlo Di Blasi insieme a Fight1.

Sarà un caso? No, io non ci credo proprio a queste coincidenze, e penso che non ci credano neanche tutti gli appassionati del ring e della gabbia.

Comunque siamo a Roma, per cui il saluto è uno solo: ad maiora!

I RISULTATI

PRECARD

MMA 65,8 KG 3×5 Taylor (England) vs Ferranti (Italia) vince Ferranti per ground and pound 1° round

MAIN CARD

FCR 63,5 KG 3X3 Cavarra (Italia) vs Paladyev (Ita/Ukr) vince Paladyev ai punti

FCR 77 KG 3×3 Pennacchietti (Italia) vs Storai (Italia) vince Storai ai punti

TITOLO ITALIANO FIGHT1 FCR 55 KG Germano (Italia) vs (Rotatori (Italia) vince Germano ai punti

SAVATE PRO 60 KG 4×2 Miguez (Spagna) vs Caputi (Italia) vince Caputi ai punti

MT 82 KG 3×3 Ruiz (Spagna) vs Batita (Tunisia) vince Ruiz per k.o 2° round

FCR 65 KG 3×3 Sacho (Grecia) vs Oliva (Italia) vince Sacho ai punti

FCR 75 KG 3×3 Guiderdone (Italia) vs Haida (Ita/Mar) vince Haida ai punti

TITOLO MONDIALE ISKA 95 KG Joyner (Austria) vs Faraoni (Italia) vince Faraoni ai punti