di Gianmario Girasole
Parlando di Alessio Di Chirico dobbiamo innanzitutto ricordare le grandi prestazioni nelle MMA, che gli hanno valso numerose apparizioni nel circuito d’elite UFC, con ottimi risultati.
Ma oltre alle MMA scopriamo che Alessio ha avuto esperienze anche nel football americano, facendo parte del team Grizzlies Roma dal 2008 al 2011.
E poi ecco un’altra sorpresa con l’uscita di un libro autobiografico che ne racconta la carriera ma offre anche spunti di riflessione sui valori che hanno sempre accompagnato questo ragazzo nella sua vita; il libro si chiama “Sempre, ovunque, contro chiunque. Vita di un fighter di MMA”.
Ma oltre a tutto questo, dopo il ritiro dall’attività agonistica, oggi Alessio dirige con ottimi risultati il “Gloria Fight Center”, team da lui fondato nel 2017, e offre anche la sua competenza come commentatore sportivo dell’UFC sulla piattaforma Discovery+.
Oggi Alessio, con tutte le sue competenze, ha deciso di entrare in FIGHT1 e il brand non si è lasciato scappare l’occasione di poter contare su un personaggio di così grande prestigio, che si occuperà dello sviluppo delle MMA nel Lazio.
Lo abbiamo incontrato per fare una chiacchierata insieme”
“Ciao Alessio, come è maturata la scelta di entrare in FIGHT1?”
“Ho ricevuto un’offerta per lo sviluppo del settore MMA e ho trovato fin da subito una grande apertura al dialogo da parte della dirigenza. Questo mi ha fatto credere nella possibilità di cambiare le cose e di riuscire a promuovere e far crescere al meglio questo sport.
“Ovviamente FIGHT1, viste le tue competenze, ha deciso di darti un ruolo di primo piano nella sua organizzazione; puoi parlarci del lavoro che intendi fare nel Lazio con FIGHT1?”
“Per quanto riguarda le MMA Il lavoro da fare è tanto, non solo nel Lazio ma in tutta Italia: dalla formazione dei tecnici alla stesura di un programma tecnico federale dettagliato.
Oggi l’MMA è come un bambino dal grande potenziale che però non riesce a trovare la propria strada. Vedo un forte senso di smarrimento, sia negli atleti che tra noi maestri. Il mio obiettivo è creare un ambiente professionale e competitivo, dove si possa crescere attraverso una sana competizione sportiva”
“Hai praticato da giovane football americano; come è stato passare da uno sport di squadra a uno individuale come le MMA? Perché hai scelto proprio gli sport da combattimento?”
“Come dico sempre: non l’ho scelto, ci sono finito.
Ho provato questo sport quasi per caso ed è stato amore a prima vista. Sono sceso dalla materassina a fine lezione con il corpo, ma con la testa non sono mai sceso.
Le MMA sono uno sport individuale è vero ma la squadra è il fondamento cardine di tutti gli sport collettivi o individuali che siano”
“La tua storia nell’UFC ti precede, viste le tue brillanti esperienze con quel brand. Puoi raccontarci qualche aneddoto sulla tua esperienza ?”
“Ho parlato poco di quella volta in cui non ho salutato Dana White dopo la vittoria con Buckley. Premetto che ogni volta che faceva discorsi, e quando era presente, molti andavano a fare i “leccapiedi”, e a me dava davvero fastidio… Dopo quella vittoria, arrivata dopo alcune sconfitte discutibili ai punti, lo incontro: lui mi saluta ridendo e si complimenta. Io, con la caparbietà e la poca furbizia che mi contraddistinguono, lo guardo fisso negli occhi, non faccio un cenno e vado oltre…
Poi ho dovuto sistemare la cosa mediaticamente e internamente anche perché mi stavano per licenziare, perché probabilmente non è stata la cosa giusta da fare… Però devo dire che mi sono tolto una grande soddisfazione”
“Come è stata la decisione di smettere con la carriera da fighter?”
“Alla fine è stata la scelta giusta: mi sento sereno e senza rimpianti.
Certo, non sapremo mai cosa sarebbe successo se avessi continuato, ma oggi sono dove voglio essere e faccio quello che desidero fare”
“Hai fondato un tuo club sportivo con una bella palestra. Da ciò che traspare sei molto legato a valori importanti, soprattutto in un mondo dove tutto diventa oggetto di consumo. Quali valori vuoi trasmettere ai tuoi ragazzi e quali finalità sportive ti poni come coach?”
“Pensa che il club è lo stesso di quando ero ancora in attività, quando ci siamo divisi col mio precedente team ho lasciato loro i materiali pur di tenere il nome e la società …
Comunque Il mio obiettivo è riuscire a tirare fuori da ogni ragazzo il meglio che ha da dare, sempre, che sia un amatore o un professionista.
Questo è uno sport che ti cambia la vita a 360°, richiede una dedizione enorme, e proprio questa dedizione è ciò che cerco di trasmettere a chi alleno”
“Nella tua vita sei riuscito a realizzare tante cose, tra cui il libro “Sempre, ovunque, contro chiunque. Vita di un fighter di MMA” che hai presentato qualche mese fa. Ce ne puoi parlare? Al di là della biografia e delle esperienze, cosa ti ha spinto a scriverlo? Che emozioni vorresti trasmettere a chi lo legge?”
“Scrivere un libro per me è stata un’occasione speciale per chiudere il capitolo agonistico della mia vita.
Molti si ritirano con rimpianti o rimorsi, io invece sono sereno e contento di quello che ho fatto.
Spero che il libro possa arrivare a chi si trova in difficoltà, così come lo ero io quando ho iniziato questo sport, e che possa guidarli e introdurli al meraviglioso mondo delle arti marziali miste”
“Benvenuto in Fight1 Alessio, e buon lavoro”